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lunedì 3 maggio 2010

Grecia: ok piano aiuti. Sindacati in piazza Indetto uno sciopero di 48 ore all'indomani delle "crudeli misure" annunciate dal governo


ATENE - "I responsabili della crisi debbono essere puniti" ha affermato oggi il presidente della repubblica Karolos Papulias ricevendo il premier Giorgio Papandreou all'indomani dell'annuncio del duro pacchetto di austerità in cambio di 110 mld di crediti Ue-Fmi. Il governo ha già annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta parlamentare che però non è stata ancora insediata. Secondo i sondaggi l'85% dei Greci ritiene l'ex premier Costas Karamanlis il principale responsabile della catastrofica situazione del paese.

INDETTO SCIOPERO DI 48 ORE - Il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy ha annunciato 48 ore di sciopero a partire da domani, invece delle 24 previste per mercoledi, contro le "crudeli e brutali misure senza precedenti" annunciate ieri dal governo in cambio di 110 miliardi di aiuti Ue-Fmi. Mentre oggi scioperano contro il piano di austerità da 30 miliardi in 3 anni i dipendenti municipali, il Consiglio esecutivo di Adedy invita i Greci a "rispondere con forza" da domani al "saccheggio dei redditi e dei diritti dei lavoratori sia nel settore pubblico che privato". Mercoledi 5 maggio lo sciopero di Adedy confluirà in quello generale, il terzo contro il piano di austerità , cui partecipano anche il sindacato del settore privato Gsee e quello comunista Pame. Resterà paralizzato in tale occasione il traffico aereo, a causa della protesta dei controllori di volo, quello terrestre, sia urbano che nazionale, e marittimo. Saranno inoltre chiusi ospedali, scuole e uffici pubblici. Il premier Giorgio Papandreou ha affermato che le nuove misure sono l'unico modo "per salvare il paese dalla bancarotta". Sindacati e opposizione lo accusano invece di spingere il paese verso una "profonda recessione" e una "esplosione sociale" con i duri tagli salariali e pensionistici per i dipendenti pubblici, interventi normativi nel settore privato e aumenti delle tasse.

PAPANDREOU SENTE BERLUSCONI: GRAZIE ITALIA - Il premier greco George Papandreou "ha telefonato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per ringraziarlo, ricordando che l'Italia è stata la prima in Europa a sostenere un intervento in favore della Grecia". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, intervenendo alla giornata di studio sui rapporti tra Italia e Ue.

UE, VIA LIBERA A PIANO AIUTI DA 110 MLD
(di Ugo Caltagirone)
Il dado è tratto. L'Europa ha deciso e in pochi giorni saranno sbloccati gli aiuti alla Grecia. In tempo perché il governo Papandreou possa far fronte ai titoli pubblici in scadenza (per 8,5 miliardi) il prossimo 19 maggio. E' stato l'Eurogruppo - riunito in sessione straordinaria alla presenza del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet - a dare all'unanimità il via libera al meccanismo di sostegno finanziario triennale grazie al quale nelle casse di Atene saranno versati 110 miliardi di euro, di cui 80 a carico dei Paesi euro e 30 carico dell'Fmi. Quest'ultimo li approverà in settimana. Nel 2010 gli aiuti ammonteranno a 45 miliardi di euro, di cui 30 arriveranno dai prestiti bilaterali che gli Stati di Eurolandia concederanno ad Atene ad un tasso del 5%. Prestiti la cui erogazione sarà coordinata dalla Commissione Ue. Il principale contribuente sarà la Germania, con 8,4 miliardi di euro, seguita dalla Francia con 6,3 miliardi e dall'Italia con 5,5 miliardi. I ministri dell'Eurogruppo hanno anche deciso di stanziare 10 dei 110 miliardi per un fondo di stabilizzazione delle banche greche da attivare in caso di necessità. E hanno appoggiato l'ipotesi di una partecipazione delle banche della zona euro al piano: "Tutti i ministri sono d'accordo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker - per veder assieme ai rappresentanti del settore bancario del proprio Paese quale contributo volontario le banche potranno eventualmente dare". Un vertice dei capi di Stato e di governo dell'Eurozona è stato comunque convocato dal presidente della Ue Herman Van Rompuy per venerdì 7 maggio, per fare il punto della situazione sull'iter della concessione dei prestiti nei vari Paesi e per uno scambio di vedute su cosa fare per il futuro per prevenire altre crisi e per garantire la stabilità della zona euro Soddisfatto il presidente della Bce: "L'attivazione del piano di aiuti era necessaria per garantire la stabilità della zona euro", ha affermato Trichet al termine della riunione, sottolineando come "la decisione presa è perfettamente in linea con quanto auspicato, un buon risultato". Tira un sospiro di sollievo, almeno per il momento, soprattutto il ministro greco delle finanze, George Papaconstantinou, che - a proposito del programma di austerità chiesto ad Atene per poter ricevere i prestiti - parla di una "decisione difficile per il popolo greco ma necessaria". Poi con orgoglio assicura che Atene "rimborserà fino all'ultimo euro" i prestiti ricevuti, e come la Grecia non si senta assolutamente "un Paese sotto tutela, ma un Paese che si assume le proprie responsabilità". Una risposta indiretta, quella del ministro greco, anche alla Germania che in queste settimane più di altri ha opposto resistenza all'attivazione del piano di aiuti e che ancora - per bocca del ministro dell'economia Rainer Bruderle - ha ammonito: "Vigileremo con minuzia sull'attuazione del programma di risanamento della Grecia. Atene dovrà attuarlo alla virgola". Il via libera di Berlino agli aiuti arriverà comunque domani nel corso di un consiglio dei ministri straordinario. L'attuazione del programma greco sarà comunque monitorata costantemente, con una valutazione che la Commissione Ue - ha spiegato il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn - darà ogni tre mesi, in collaborazione con la Bce.

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